RUBRICA
I SANTI
E NOI
Sr Margarita Cervantes, asm
Sorella dell'Alleanza di Santa Maria


SANT'AGOSTINO


S. Agostino d'Ippona: uomo di intelligenza brillante e scrittore straordinario, uomo di passione, di fede e Dottore della Chiesa. Cosa può dirci oggi questo santo?

S. Sant'Agostino era un instancabile ricercatore della verità. Dopo aver percorso diverse strade, finì per scoprirla dentro di sé, come qualcosa di eterno, assolutamente vero e certo: il Dio stesso che desiderava. “Ci hai creati per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te” (Confessioni I, 1,1).
L'aspetto più importante della vita di Sant'Agostino è la sua conversione. Il suo percorso spirituale può aiutarci nel nostro cammino verso la santità. Da questo itinerario possiamo individuare tre momenti:

Il bisogno di coerenza della vita è la prima fase. Agostino ha vissuto una lotta tremenda tra due volontà: la propria e quella di Dio. Sì, voleva seguire Cristo, ma non era ancora pronto a lasciare i suoi legami. Sì, voleva seguire Cristo, ma non era ancora pronto a lasciare i suoi legami. Così rimandava sempre la sua conversione a domani. Fu nel mezzo di questa lotta che, in un giardino, sentì improvvisamente una voce che cantava: “prendi, leggi, prendi, leggi” (VIII, 12, 29) e si imbatté nell'esortazione di San Paolo ai Romani ad abbandonare le opere della carne e a rivestirsi di Cristo (Rm 13, 13-14). Si rese conto che era Dio stesso a parlargli attraverso questo testo. Nella Scrittura trovò la pace e la forza per donarsi liberamente a Cristo.

Decise di seguire Cristo attraverso la contemplazione e lo studio in un monastero. Ma i piani di Dio erano diversi: fu ordinato sacerdote e poi vescovo di Ippona. Dio voleva che mettesse il frutto della sua intelligenza al servizio del prossimo. Agostino, abituato a grandi dibattiti filosofici e teologici, imparò l'umiltà di saper parlare con un linguaggio semplice, di cui oggi tutti possiamo beneficiare. Il secondo momento della sua conversione fu questo: imparare a servire Cristo negli altri.

La terza fase si può riassumere in una parola: cammino. All'inizio, Sant'Agostino pensava che, battezzandosi e celebrando l'Eucaristia, sarebbe diventato una volta per tutte il cristiano perfetto idealizzato nel Discorso della Montagna. Ben presto si rese conto che solo in Cristo è possibile questa perfezione. Così ci insegna che siamo tutti peccatori in cammino, bisognosi di una continua conversione. Con questo atteggiamento di umiltà, impariamo a chiedere perdono a Dio e a lodarlo con la nostra vita.

L'incessante preghiera e le lacrime di santa Monica, sua madre, furono estremamente fruttuose in questo processo. Sant'Agostino riconosce il suo valore in questa preghiera: “Non hai disprezzato le lacrime che innaffiavano la terra ovunque lei pregasse. Tu, Signore, hai ascoltato le sue suppliche. Sì, l'hai ascoltata”. (I, 11, 12).

Sant'Agostino ci mostra che il processo di conversione è un viaggio che dura tutta la vita e che non può essere percorso da soli; è un viaggio fatto con Dio, con i santi e con noi.


28 agosto 2021
Sant'Agostino


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