RUBRICA
PREGARE CON LE MANI
Marta Cruz
Insegnante e ricercatore nel campo del design


PREGARE CON LE MANI I


Un cuore forte nel corpo fragile che siamo

Non disegno o dipingo per pregare.
O il contrario.
E così come non prego per capire, non disegno o dipingo per rappresentare.
In entrambi i casi, quello che cerco è un incontro. Ma quale incontro? Con chi?
Cerco un incontro con qualcosa che mi seduce e mi affascina, ma che non mi si addice.
A volte lo tocco.
A volte in modo sensibile;
altri, nel cuore.


Disegnare, dipingere e pregare non sono per me percorsi strumentali. Sono processi di scoperta, sono spazi di relazione, sono la ricerca di un incontro.
Sono processi simili. Entrambi si riferiscono alla vita, alla realtà materiale di cui facciamo parte, eppure la superano. Non se ne distaccano, ma ci permettono di guardarla e di incontrarla, ma a un altro livello.

“La connessione mano-occhio-mente nel disegno è naturale e fluente, come se la matita fosse un ponte che media tra due realtà”.”

(Juhani Pallasmaa, La mano pensante, 2009)


Questo acquerello materializza la mia preghiera per il giorno del Sacro Cuore di Gesù.
Ho dipinto mentre pregavo, alternativamente. Come una danza, una conversazione, come un crescendo, come due persone che corrono l'una verso l'altra. A volte il disegno o la pittura lasciano spazio alla preghiera.
Mi permettono di entrare nel ritmo di Dio. Altre volte, invece, appaiono alla fine, come sintesi o frutto del mio incontro con il Signore.
In questo caso, dipingere e pregare erano processi di dialogo.

La devozione al Sacro Cuore di Gesù sottolinea la fragilità della sua condizione umana, la ricchezza che si trova in quella fragilità che Gesù condivide con noi.
Mentre pregavo, trasparenza e colore - delicati, sottili - davano corpo a questa fragilità, intrecciandosi. E da queste intersezioni nascono nuove forme e nuovi colori. Proprio come nella vita.
Poi il Cuore forte e aperto.
Il Sacro Cuore di Gesù è aperto a noi, esce dal corpo, ma ne è anche il centro. Quel centro che tutti noi abbiamo - il cuore dove Maria custodiva ogni cosa (Lc 2,19) - e che vogliamo assomigliare a quello di Gesù.
Un collage: un cuore che è contemporaneamente un centro, un ‘dentro’, ma anche un ‘fuori’. Aperto, e pronto a consegnarsi.

“... Gesù viene da noi per chiederci:
“Datemi quello che avete.
Aprite il vostro cuore.
Dammi quello che sei”.”

(José Tolentino de Mendonça, Elogi dalla sede centrale, 2018)





NOTA BIOGRAFICA
Marta Cruz è insegnante e ricercatrice nel campo del disegno, dello spazio domestico e della cultura materiale.
La sua ampia formazione in architettura, belle arti e scienze sociali è stata la base di un forte interesse per temi e pratiche che attraversano le discipline e i campi del sapere.
Attualmente è professore aggiunto presso la ESAD - Escola Superior de Arte e Design.
Oltre all'insegnamento e alla ricerca, sviluppa una pratica quotidiana di disegno e pittura, esponendo e scrivendo regolarmente.
Snippet di codice PHP Alimentato da : XYZScripts.com