“NELLE MANI
PORTAVI UN ROSARIO”.”




Ana Luísa Castro, asm
Articolo pubblicato originariamente sul giornale “Il Messaggero di Gesù Bambino di Praga”.”


«Chi ha trovato una perla di gran prezzo, vende tutto quello che ha e compra la perla». (Mt 13:46)

«Nelle tue mani portavi il rosario...» recita una delle canzoni più conosciute di Fatima. Fin dalla prima apparizione di maggio, il segno distintivo della Signora di Fatima è stato il suo rosario. E nell'apparizione di ottobre avrebbe pronunciato il suo nome:

«Io sono la Signora del Rosario». Questa antica preghiera appare sulle labbra della Signora del Cielo come la sua richiesta più insistente e come la definizione della sua stessa identità. È un vero e proprio tesoro che la Signora tiene tra le mani per donarcelo, come se dicesse nella parabola evangelica: andate, «vendete tutto quello che avete e comprate la perla». (Mt 13,46). Sembra sorprendente che la proposta sia così semplice! Ma dobbiamo puntare tutto su questa vita di preghiera, di cui il Rosario è uno strumento eccellente.

Il cardinale Ratzinger (poi Benedetto XVI) ha sottolineato il valore della preghiera:

«Mi sembra che il nostro più grande errore sia quello di pensare che solo le grandi azioni economiche e politiche possano trasformare il mondo (...) Ora, qui a Fatima sentiamo parlare di cose nascoste - la conversione, la preghiera, la penitenza - che sembrano non avere alcuna importanza politica, ma sono le cose decisive, sono la forza rinnovatrice del mondo» (C. Ratzinger, RR, Lettere dal Tavolo, ottobre 1996). (C. Ratzinger, RR, Lettere dal Tavolo, 12 ottobre 1996)

Il Rosario appartiene a quei mezzi nascosti che sono la «forza rinnovatrice del mondo». Pregando il Rosario ogni giorno, abbiamo un incontro unico con colei che ci è stata data come Madre sulla croce. Questo incontro quotidiano, come richiesto, apre la strada alla realizzazione della promessa della Vergine Madre, fatta nell'apparizione di giugno. Nel giugno del 1917, la giovane Lucia vive in un'atmosfera di «disprezzo e sdegno» in famiglia, poiché, dopo il mese di maggio, l'hanno accusata di aver «ingannato tanta gente», come dice sua madre. Tra molte lacrime e «come se indovinasse cosa stava succedendo», la Madonna le disse: «E tu? Stai soffrendo molto? Non ti perdere d'animo. Io non ti lascerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il cammino che ti condurrà a Dio». (MIL I [1], p. 83)

La Madre, che incontriamo nel rosario quotidiano, è un «rifugio» per ciascuno di noi e una «via» verso Dio.

Il ritmo dei Padrenostri e delle Ave Maria diventa il sottofondo musicale che crea quell'atmosfera serena in cui le parole del Vangelo, della preghiera che Gesù ha insegnato, dell'annunciazione, dell'incontro con Elisabetta, passano dalla nostra mente al nostro cuore e fanno spazio alla Madre per trasformare la nostra vita. Con lei ripercorriamo tutta la vita di Gesù. I Misteri Gaudiosi ci riportano alla sua infanzia; i Misteri Luminosi ci mostrano la sua vita pubblica, che culmina nell'istituzione dell'Eucaristia; nei Misteri Dolorosi seguiamo le orme di Colui che ha accettato di essere consegnato per noi e crocifisso per amore; i Misteri Gloriosi ci fanno assaporare il Paradiso con la sua meravigliosa Luce. Di mistero in mistero, la Madonna del Rosario ci dà il conforto di questa certezza che il Signore ci ama, ci accompagna e ci salva, formando il nostro cuore. San Giovanni Paolo II, nella sua lettera «Il Rosario della Vergine Maria», ci ha detto che: «Il Rosario ci trasporta misticamente vicino a Maria (...) Questo le permette di educarci e plasmarci, con la stessa sollecitudine, fino a che Cristo sia pienamente formato in noi». (Giovanni Paolo II; Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae; n. 15)

Preghiera contemplativa e cristocentrica, il Rosario ci porta a un atteggiamento di vita basato sulla contemplazione del Signore, con Maria e come Maria, per diventare sempre più simili a Lui. Ecco perché il Cuore Immacolato di Maria è anche un cammino di santità.

Le perle che infiliamo tra le dita, come perle preziose, custodiscono il segreto di questa Madre che vuole donarci Gesù stesso, mentre da parte nostra sono espressione dell'abbandono e della fiducia che le dedichiamo. In questa preghiera cuore a cuore, l'angoscia e la sofferenza possono essere vissute con Lei e offerte in riparazione. Tutta la nostra vita può diventare un'offerta gradita al Signore. Ecco perché a Fatima il Rosario appare anche come preghiera di intercessione, con l'intenzione principale della Pace. L'apparizione di maggio si conclude con la richiesta: “Pregate il Rosario ogni giorno per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra”. La pace per il mondo, per le famiglie, per le persone, insomma la pace, è il dono che dobbiamo chiedere. Chiedendo, ne riconosciamo il valore e ci apriamo ad essa.

In questo anno centenario, in cui ci sentiamo particolarmente visitati dalla Grazia di Dio che si è manifestata a Fatima, che tutti si sentano interpellati a portare anche loro il rosario tra le mani come segno di un cuore unito a quello di Gesù e Maria e disposto a vivere nell'abbandono per la Pace. Gesù e Maria e disposto a vivere nell'abbandono per la Pace.




[1] Con l'acronimo MIL I intendiamo: Lucia de Jesus, Ricordi di Suor Lucia I, Fátima: Segretariato dei Pastorelli 2007.
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